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Malvasia Orange Spumante - Ancestrale - Lunaria
BIODINAMICO CON FONDO DI FERMENTAZIONE SPONTANEA
100% Malvasia. L’uva è dotata di un corredo aromatico ricco e complesso, tutto da annusare nel vino: ampio spettro di terpeni floreali (rosa acacia, lavanda e agrumi), di fruttato (pesca, albicocca matura, frutti tropicali), di note erbacee e di idrocarburi. Non effettuando la sboccatura, questi vini si presentano torbidi con sentori olfattivi di crosta di pane più accentuati legati a una maggiore presenza di lieviti. Una bollicina in continua evoluzione. Conservare la bottiglia in piedi, in modo da far sedimentare le parti solide. il servizio, dipende molto dal gusto personale. Importante è usare “il fondo” che è la parte che dona profondità, spessore e distintività al vino .
ANCESTRALE
IL RITORNO AL VINO DEL CONTADINO
I vini con il marchio Lunaria Ancestrale sono "vini vivi" (non filtrati e senza solfiti aggiunti) e rappresentano il caleidoscopio del gusto. Un vino vivo (non filtrato e senza solfiti aggiunti) è in continua evoluzione a differenza dei vini convenzionali che sono identici, giorno dopo giorno. Al gusto ha uno spettro più ampio di sapori una migliore profondità di sapore.
Gli assaggiatori nel tempo hanno cercato nel vino la perfezione gustativa e la sua stabilità nel tempo: un falso stereotipo del "vino perfetto" che però è legato all'imperfetto. Bisogna chiedersi quanto costa a livello energetico e quanto inquiniamo: - Fermentando a temperatura controllata (16-18°C);- Stabilizzando i vini a -7/-8°C; Utilizzando bottiglie pesanti. Oltre alla valutazione dell'aggiunta di allergeni nel vino (solforosa) e altri coadiuvanti di origine industriale.
Indicato sull’ Etichetta :
· Ancestrale deriva dal francese antico "ancestre "che significa: "risalente ad un lontano passato".
· Senza solfiti aggiunti (inferiore a 10mg/lt). L'aggiunta dei solfiti nel vino non è una pratica antica e il suo uso è relativamente recente. Fino alla fine del XIX secolo nel vino non veniva aggiunto in quanto si pensava che suo uso e/o abuso affliggesse il bevitore.
· Stabilizzazione Tartarica Naturale Trovare sul fondo di una bottiglia di bianco dei piccoli cristalli significa che il vino ha sentito il freddo In biodinamica non sono ammessi trattamenti fisici (refrigerazione) e chimici, perciò si sfruttano tutti gli elementi (freddo invernale) necessari per stabilizzare naturalmente nel tempo.
· Fermentazioni Spontanee Piedi di fermentazioni divisi per vitigno Conservazione in ceppoteca della biodiversità microbiologica dell'anno gran parte dei vini del mondo sono ottenuti con l'impiego di pochi ceppi di lieviti selezionati. Questo contribuisce a una standardizzazione del gusto del vino a livello mondiale.
· Senza Sboccatura con Fondo La filtrazione estrema impatta sulla microflora (lieviti e batteri) e crea un vino sterile e senza vita. Il ruolo dei microrganismi non si esaurisce con la fine della fermentazione, in quanto i lieviti rilasciano nel vino, i suoi costituenti organici che migliorano le sensazioni gustative, la qualità complessiva dei vini e la conservabilità.
Nel caso degli spumanti, Ancestrale è il metodo fermentativo usato dai nostri antenati e potremmo definirlo il padre fondatore delle bollicine.
il metodo Ancestrale conta di una leggera pressatura delle uve necessaria per l'estrazione dei lieviti indigeni presenti nella buccia dei grappoli, questa viene seguita da una fermentazione generalmente in acciaio inox o in vasca a temperatura controllata. La fermentazione viene bloccata ad un tenore di zuccheri che garantisce dopo l'imbottigliamento la presa di spuma senza l'aggiunta ulteriore di zuccheri e di lieviti. Il vino inizia a rifermentare ed avviene così la cosiddetta presa di spuma dove enzimi e lieviti chiusi in bottiglia inibiscono la CO2 creando, come dicono i francesi, un "pétillant" leggermente frizzante.
La maturazione dello spumante avviene "sur-lie" ovvero sui propri lieviti con un aspetto un po' velato e opaco, in contrasto con la brillantezza e la luminosità delle bollicine a cui siamo abituati. I vini prodotti attraverso questo metodo sono dotati di una spuma piacevole, non aggressiva, con aromi primari e secondari che si mescolano a quelli donati ai lieviti, durante il lungo contatto con il vino. Suggeriamo di conservare la bottiglia in piedi per far sedimentare le parti solide. Per quanto riguarda il servizio, dipende molto dal gusto personale: si può versare il vino nel bicchiere lentamente per non intorbidirlo oppure rimettere in sospensione i lieviti capovolgendo la bottiglia. Importante comunque è usare "il fondo" che è la parte che dona profondità, spessore e distintività al vino (terroir e vitigno). Non effettuando la sboccatura, questi vini si presentano torbidi con sentori olfattivi di crosta di pane più accentuati dovuta a una maggiore presenza di lieviti. Le bottiglie sono conservate in cantina a 15 gradi di temperatura. Una bollicina immortale in continua evoluzione e trasformazione dove ogni bottiglia è unica. Un vino vivo che giorno dopo giorno matura, si esalta e si esprime.
Questo metodo risulta semplice in zone di produzione dove le uve raggiungono un alto grado di maturazione mentre è quasi impraticabile in zone fredde dove le uve non raggiungono una maturazione tale da permettere di accumulare la quantità di zuccheri necessaria per raggiungere 12,0% di alcol e una pressione di 5 atmosfere. Nei metodi charmat e champenois viene aggiunto saccarosio per raggiungere un livello zuccherino tale da permettere di avere almeno gli 11,5/12,0% di alcolici a fine fermentazione.
ORANGE
Il vino “Orange” (arancione) è antico. Appartiene ad una tecnica ancestrale sparita con l’avvento di nuovi macchinari di cantina che hanno permesso l’eliminazione immediata delle bucce nella vinificazione. In passato il prolungato contatto delle bucce dell’uva con il mosto donava sapori e colori inusuali per un vino ottenuto da uve bianche. Il vino “Orange” non è un vino “bianco” né “rosé”, e di sicuro non è un “rosso” ma è il quarto colore del vino e merita una categoria a parte. Fuorviante che sull’etichetta di un vino “orange” venga scritto “bianco” o “rosato”.